Di Case Bradford
Mi sentivo intrappolato.
La mia mente era bloccata in un corpo che non volevo abitare. Avevo appena 25 anni, ma invece di godermi quella che avrebbe dovuto essere l’età migliore della mia vita, ero preda di dinamiche disfunzionali, depresso, avevo pensieri suicidi.
“I pensieri suicidi non riguardano tanto la morte di se stessi, quanto la morte di una parte di sé”.
Stavo camminando da solo nei pressi di Venice Pier, a Los Angeles, quando ho sentito questa frase nelle cuffie. All’epoca ascoltavo decine di podcast diversi. Non riesco a ricordare da dove venissero quelle parole, né chi le avesse pronunciate, ma mi ricordo l’effetto che ebbero su di me. Mi fermai, interruppi la registrazione, fissai le onde dell'oceano che si succedevano nella luce del crepuscolo sull’Oceano Pacifico e mi immersi alla fioca luce dei lampioni del lungomare.
Nella vita, a un certo punto tutti ci troviamo di fronte a una sfida come questa: comprendere che i cambiamenti – persino, o meglio soprattutto, quelli più difficili o dolorosi – sono necessari per combattere e trascendere la stagnazione e la decadenza.
La vita fiorisce grazie all'innovazione, ed è necessario il coraggio per affrontare il rischio che deriva dalla creazione - per cercare una nuova strada e trovare un modo migliore di esistere. Per forgiare un’immagine superiore di sé, dobbiamo abbandonare quella vecchia.
Quando sentiamo questa vocazione, la guida migliore che ci possa indicare il cammino da seguire è la nostra intuizione. Iniziamo ad osservare e ad ascoltare con più attenzione, elaborando idee precise da tradurre in realtà, spesso facendo tentativi ed esperimenti. Io mi sono orientato verso la salute e il fitness, ma ho visto altre persone aprirsi una strada diversa sulla “via da seguire”.
Certo è che tante opinioni diverse possono confondere.
Ascoltare la propria voce non è facile; probabilmente è così da sempre, ma forse nel XXI secolo è più difficile che mai. Siamo sommersi di direttive contraddittorie, e tantissimi pretendono di aver decifrato la formula per una vita felice e appagante. Ecco perché l'intuizione è così importante. Ralph Waldo Emerson scrisse: "Affidati a te stesso: ogni cuore vibra in risposta a quella corda di ferro". Quando incontri un'idea o una prospettiva che tocca quella corda, che risuona con te, abbi il coraggio di seguirla.
Ognuno di noi ha un proprio percorso unico, che è stato battuto da un essere insostituibile. Basta guardarsi le dita della mano per ricordare che ciascuno di noi ha un codice che non appartiene a nessun altro. Tuttavia, nell’esperienza umana ci sono anche importanti punti in comune fra i diversi individui. Le forze della natura scorrono attraverso tutti noi e abbiamo l'opportunità di incrociale nella nostra vita quotidiana, come nella trama di un tessuto.
L'idea che ha risuonato e mi ha aperto la strada verso una vita ringiovanita è stata prima di tutto quella del ritorno alla natura, a un modo primordiale di vivere. L’ambiente naturale rappresenta una risorsa disponibile per tutti. Riconnettendomi con il mondo a questo livello crudo, la parte di me che era stata alienata dalla vita moderna e mi frenava è stata capovolta.
Immergendomi nella natura, ho realizzato quanto il suo valore sia oscurato nella vita moderna. Il sole ha proprietà benefiche, soprattutto all'alba e al tramonto, quando i raggi sono meno diretti. Riempirsi gli occhi con la luce del sole, il più possibile, per sentirne l'energia. Stare a piedi nudi sulla terra, che si tratti dell'erba di un campo, della sabbia di una spiaggia o della pietra di una montagna, consente di trasmettere forze curative grazie al flusso di energia elettromagnetica della Terra: è il cosiddetto grounding o earthing ed è un metodo trasformativo e accessibile a tutti per aumentare la propria vitalità. Anche la vicinanza alle acque libere ci mette in contatto con il flusso naturale della vita. Stare fisicamente nell'acqua libera, anche solo immergendovi i piedi, è un modo ancora più efficace per accedere a questa sensazione.
Mi sforzo di godermi il mio allenamento al movimento stando a piedi nudi sulla terra e esponendo al sole la pelle nuda.
Questo modo di approcciarsi alla natura si applica anche al cibo. Nella società contemporanea trovare “cibo vero” non è così facile come si potrebbe pensare. Spinte dalla ricerca del profitto sfrenato, le aziende che riempiono gli armadi delle nostre cucine hanno sostituito gli elementi necessari alla vita con altrettante versioni artificiali che sono solo una pallida imitazione dell'originale. Coloranti artificiali, conservanti, agenti antiagglomeranti, emulsionanti, proteine idrolizzate, lievito autolizzato: la lista di viti e bulloni dal suono poco invitante che tengono insieme il "cibo" più facilmente reperibile dà le vertigini. La nostra epoca potrebbe essere descritta come l'Era delle Tossine. Le fonti più comuni di queste tossine comprendoon le padelle antiaderenti, gli oli di semi, l’acqua di rubinetto inquinata, gli indumenti in poliestere, i taglieri e le bottiglie di plastica e molto altro.
Il nostro corpo è resistente e potente, ma ce ne dobbiamo occupare per raggiungere il potenziale che risiede nella nostra mente. Come suggerisce la massima romana, mens sana in corpore sano.
Io preferisco ascoltare a cosa sento sia giusto, puro e semplice. Compro cibo vero, coltivato nei pressi del luogo in cui vivo, senza pesticidi. Il cibo biologico locale e stagionale è il più autentico e puro che esista. Incoraggerei tutti a fidarsi del proprio intuito per prendere le proprie decisioni in fatto di nutrizione; ciò che sembra naturale spesso è naturale. Il nostro corpo ci indica ciò di cui abbiamo bisogno meglio di qualsiasi “nutrizionista”.
Quando si tratta di tenersi in forma, personalmente evito il termine “work out” perché l'esercizio fisico non assomiglia più a un work, un lavoro. Le parole sono potenti, riecheggiano nella nostra mente e influenzano la percezione delle nostre azioni. Preferisco l’espressione “allenamento al movimento” o, più semplicemente, flusso. Flusso perché, per me, lo scopo è divertirsi e quello del flusso è uno stato accessibile e potente, a cui possiamo accedere quando riusciamo ad allenarci divertendoci. Lo stato di flusso si trova infatti in un delicato equilibrio tra sforzo e rilassamento. Trovo più facile accedere a questo stato quando mi trovo nella natura, dove sono connesso alla nostra sorgente primordiale. Perciò, mi alleno quasi solamente all'aperto, sulla spiaggia o sull'erba, a piedi nudi o a torso nudo.
Uso il termine “flusso” anche perché, a parte le sessioni di allenamento, mi sforzo di mantenere il mio sangue e il mio sistema linfatico in movimento. Per questo motivo, non mi siedo quasi mai su una sedia; quando lavoro preferisco stare alla scrivania, ma in piedi. Questo mi aiuta a mantenere alta l'energia e l'umore equilibrato. Camminare o andare in bicicletta invece di guidare è un altro modo per accedere al nostro stato di flusso interiore. Anche la danza è un'ottima soluzione.
Il sonno è fondamentale per la nostra funzionalità. Già Aristotele e Platone sottolineavano l'importanza di saper dormire nella giusta misura: riposare a sufficienza per “ricaricare” il corpo, ma non troppo, per non cadere nella trappola dell'ozio mentale. Il sonno profondo, o sonno REM, è a portata di mano, se si seguono alcune semplici strategie. Provate a fare una passeggiata al sole, ogni mattina dopo il risveglio; in questo modo il vostro corpo associa la luce del sole all'attività diurna e la notte al riposo. Al tramonto, abbassate tutte le luci che avete in casa, soprattutto se si tratta di luci a LED. Impostate i vostri schermi sulle tonalità del rosso (un esempio è il software flux) o indossate occhiali con lenti rosse per proteggere il cervello dalla luce blu, che è connessa alle ore del giorno e sveglia la mente a livello ormonale, rendendo il sonno più sfuggente e superficiale.
Cosa dire del mondo esterno, fuori dai nostri corpi?
Nonostante sia assai diffusa nella società moderna, si dice che la solitudine sia dannosa per la nostra salute quasi quanto fumare un pacchetto di sigarette al giorno. Condividere gioie, paure e sogni consente di trovarci un significato per affrontare gli ostacoli che ci attendono. Tuttavia, dobbiamo essere sicuri di scegliere le persone giuste, che condividano la nostra visione del mondo, e dobbiamo badare ad essere presenti, quando coltiviamo queste relazioni. Non dobbiamo cercare compagnia fine a se stessa: in tal caso, sarebbe preferibile la solitudine. Dovremmo cercare la nostra tribù. Per avere conversazioni profonde e arricchenti dovremmo riporre i telefoni e guardare le persone negli occhi. Dovremmo anche condividere con loro delle attività per rafforzare il nostro senso di causa comune. Personalmente, sono riuscito a coltivare amicizie con persone che condividevano i miei stessi interessi organizzando alcuni incontri sulla spiaggia di Los Angeles e riunendo gli abitanti che condividono la medesima passione per il calcio giocato a piedi nudi, il football, lo sparring, l’allenamento e il gioco in compagnia.
Tutti noi siamo stati posti su questa terra con uno scopo, sia che ne siamo consapevoli sia che ne siamo ignari. Per compiere il nostro destino, dobbiamo creare qualcosa di più grande e al di fuori di noi stessi, utilizzando i doni di cui siamo dotati. Dovremmo creare più di quanto consumiamo, il che, nell'epoca odierna, piena di distrazioni dal mondo virtuale, diventa un compito sempre più difficile da intraprendere.
Victor Frankl, neurologo americano, ha scritto del potere dello scopo in La ricerca del significato nell'uomo. Frankl ha scoperto che sopravvivevano meglio nei campi di concentramento della Seconda guerra mondiale avevano un forte senso di scopo. Il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche disse: “Chi ha una ragione per vivere può sopportare quasi ogni cosa.” Quando riusciamo a distinguere la strada davanti a noi, quasi ogni genere di sofferenza diventa tollerabile. Ma senza un percorso in vista, l'esistenza stessa diventa insopportabile. Ho capito che, innanzitutto, il mio scopo era quello di ricollegarci alla sorgente della natura, di tornare a una vita elementare. Ho riscoperto il valore di vivere nella natura come correttivo all’alienazione che produce la modernità.
Se vi trovate in una condizione simile a quella in cui mi trovavo io, se soffrite e vi trovate a dover affrontare la paura di uccidere una versione di voi stessi, vi incoraggio ad affrontare questa sfida, così che l'eroe che dorme in voi possa nascere e rinascere, ancora e ancora.
Case Bradford è un sostenitore della salute e vitalità e conduttore del podcast Peak Earth.
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